La “Prova Glorificatrice”

Madre Speranza durante la Seconda Guerra Mondiale (I)

 “5 luglio 1943: oggi, 5 luglio, il Buon Gesù mi dice che in questa guerra accadranno tristi avvenimenti, ma che noi non dobbiamo assolutamente muoverci da questa casa, ma restare qui per aiutare, confortare, curare e nutrire la grande massa di poveri che verranno a rifugiarsi in questo antico cimitero.”È qui dove dovete diffondere la devozione al mio Amore Misericordioso col buon esempio, la carità, l’abnegazione e il sacrificio, dimenticandovi di voi stesse.”1 

Madre Speranza scriveva queste parole nel suo Diario nel momento in cui la violenza e l’orrore della seconda guerra mondiale stavano per abbattersi sulla città di Roma, dove lei risiedeva con le figlie venute dalla Spagna.

Di lì a 15 giorni dal testo sopra citato, un sabato mattina, il 19 luglio, oltre 600 aerei, le “fortezze volanti” attaccarono la capitale, scaricando oltre 4.000 bombe. Fu una carneficina per gli abitanti dei quartieri vicini allo scalo merci, San Lorenzo, ma anche Prenestino, Casilino, Labicano e Tuscolano. Gli americani ritennero che la distruzione dello scalo merci avrebbe bloccato i rifornimenti di materiale bellico proveniente dalle industrie del nord Italia e dalla Germania verso le truppe che cercavano di resistere alla risalita della penisola dei militari alleati. Circa 3.000 romani rimasero sotto le macerie, e undicimila furono i feriti. Emblematica la visita e la foto di Papa Pio XII al quartiere di S. Lorenzo dopo i bombardamenti.

Ho riletto le pagine del Diario che riguardano quei giorni tragici ed eroici, nell’intento di cogliere, nell’esperienza di Madre Speranza, qualche insegnamento per la nostra situazione attuale di emergenza per la pandemia ancora in atto.

Combattimento su vari fronti e interventi straordinari del Signore

Senza entrare nel dettaglio di un’analisi che richiederebbe ben altro tempo e competenza, la prima impressione che ho avuto è che, nella complessa e tribolata vicenda di Madre Speranza, questo è uno dei momenti molto duri in cui si è trovata a combattere su vari fronti, valga la metafora bellica.

Prima che arrivi l’onda della guerra su Roma, già da tempo Madre Speranza si trova di fronte a un mare di accuse rivolte contro di lei e che vogliono compromettere il futuro di tutta l’opera che il Signore sta facendo attraverso di lei. C’è persino un tentativo di farla rientrare in Spagna, sotto la giurisdizione del Vescovo di Tarazona, a cui è stata affidata la Congregazione delle Ancelle, tentativo che lei rifiuta vedendovi una manovra per impedirle di difendersi a Roma. M. Speranza narra di un sogno misterioso con San Rocco, il 30 giugno 1942, che la sconsiglia di tornare in Spagna2, avvertendola delle trame nei suoi confronti. A questo sogno segue una bilocazione presso il Santo Padre Pio XII, il 3 luglio, e un incontro con il Cardinal Vicario il 16 luglio, durante il quale la Madre va in estasi.3

Mi causano una forte impressione questi interventi straordinari del Signore in uno dei momenti più critici della vita di Madre Speranza, quando lei teme non tanto per sé stessa quanto per la Congregazione delle Ancelle e per la futura fondazione dei Figli.

“In questa valle di miserie difendimi all’ombra  del tuo cuore”

Mi colpisce profondamente un atteggiamento di Madre Speranza durante queste vicende. Vi scorgo il segreto che le permette e ci permette di stare in piedi in mezzo a qualunque tribolazione. È l’unione costante e profondissima con il buon Gesù. Nei momenti duri è facile lasciarsi prendere dal panico o fare appello a tutte le risorse umane a nostra disposizione per affrontare le difficoltà, cercando “nelle creature la forza o la consolazione” (n. 852).

Incredibilmente il Diario, tra il 3 agosto e il 16 novembre dello stesso anno 1942, non registra alcun avvenimento ma solamente preghiere, invocazioni accorate e colloqui intimi, da anima innamorata, con il buon Gesù.È un dato che fa riflettere: quasi che nel momento della prova più grande, non solo vengono meno tutti gli appigli umani, ma la Madre sente il bisogno profondo di non trascrivere altro che i suoi colloqui con Gesù. Tutto il resto rimane sullo sfondo, le sofferenze, le prove di ogni tipo, le accuse, le calunnie, i complotti, le iniziative che si prendono… C’è solo Gesù e il bisogno intimo di stare con Lui, a Lui affidare tutto, accettare ogni cosa dalla sua mano, e in Lui trovare la roccia salda per non venir meno. Mi vengono in mente le parole del Salmo 72: “Vengono meno la mia carne e il mio cuore, ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre… Il mio bene è stare vicino a Dio, nel Signore Dio ho posto il mio rifugio” (Sal 72, 26.28).

Altra cosa sorprendente è che non troviamo in queste preghiere alcun lamento vittimista, e neanche un’ombra di accuse verso altri (cose molto frequenti in questi casi), tantomeno offese ai suoi “persecutori”, anzi per loro prega ed offre. Siccome, poi, tra coloro che sono per lei fonte di dolore ci sono i ministri della Chiesa, per ben 4 volte Madre Speranza prega e offre la sofferenza per i Sacerdoti. Si sta gestando, in questo travaglio misterioso, la futura missione in favore dei sacerdoti di noi Figli dell’Amore Misericordioso, che saremo fondati di lì a 9 anni.

La prova diventa così una scuola vita, di cui il Signore si serve per far crescere nell’amore verso di Lui, nell’abbandono umile e confidente alla sua volontà. Evidenzio, in questi colloqui con Gesù, alcune caratteristiche di questa che lei chiama “prova glorificatrice”:

Abbandono alla volontà del Signore

817 – Gesù mio, non so più cosa dirti, ma mi vergogno di ripeterti ancora una volta che voglio fare la tua divina volontà, costi quello che costi; voglio, Gesù mio, arrivare alla santità che ti aspetti da me; prima di tutto per farti contento, per poterti amare molto di più e per la gloria della congregazione.842 – Gesù mio, costringimi a fare sempre la tua divina volontà e da oggi in poi fammi vivere solo per te. 

Gratitudine e umiltà nella sofferenza820 – Gesù mio, fa che sappia stimare nella giusta misura quanto ho ricevuto da te e questa consapevolezza mi spinga ad una grande riconoscenza. La contemplazione delle mie infinite ingratitudini, debolezze e miserie infonda in me un grande disprezzo di me stessa che provochi la vera umiltà che ha come conseguenza l’amore; poiché secondo quanto tu mi dici nel vuoto di sé si realizza l’unione con Te, mio Dio.840 – Gesù mio, ti ringrazio per le sofferenze di questi giorni. Fammi vivere sempre unita a te e infondi nel mio cuore il tuo amore perché mai mi separi da te. 

Amore per l’Amato e sete di soffrire per Lui
(questa dimensione attraversa un po’ tutte le altre)

821 – Dio mio, quando arriverà il momento beato nel quale potrò dire con tutta verità che ti amo perdutamente perché sei per me tutto, e altro non desidero all’infuori di te, né cerco, e niente trovo meritevole del mio amore!

822 – Che pena provo, Gesù mio, nel vedermi trattata da te come una debole bambina! Per questo ti sei astenuto dal regalarmi una piccola sofferenza che da tempo mi stavi donando, sicuramente perché io avevo paura, tanta paura.

828 – Ogni giorno capisco meglio che per amarti perdutamente è necessario conoscerti e parlare tanto, tanto con te; infatti quanto più ti conosciamo e trattiamo con te, tanto più il cuore s’infiamma d’amore, perché in te tutto è degno di amore.

829 – Gesù mio, ci sono dei momenti in cui stando unita a Te, il tuo amore provoca nell’anima mia un movimento interiore che la trasporta fino a te; e questo è l’unico mio desiderio: fa che la mia anima esca da me per unirsi a te, staccandola dalle cose che non siano Te, infondi in essa una bruciante sete di soffrire, se è possibile soffrire quando l’anima è fuori di sé e immersa in te, dove si sente solo la tua dolce voce e quel fuoco bruciante che infiamma il cuore.

830 – Gesù mio, fa che io viva solo per te e che in ogni momento faccia ciò che a te più piace; fa che attirata dal tuo amore ti segua sempre, per quanto è possibile, nel dolore e nell’angoscia.

831 – In questa valle di miserie difendimi all’ombra del tuo cuore e fa che ricordandomi che tu sei con me non mi preoccupi se gli uomini mi condannano, per l’amore con cui mi hai incatenato a te insegnami come devo amarti e seguirti.

843 – Gesù mio, tienimi vicina a te, molto vicina; entra nel mio povero cuore e riposavi, accompagnami e viviamo insieme ovunque. 

Preghiera e offerta per i Sacerdoti823 – Perdonami ancora una volta, Gesù mio, e punisci la mia vigliaccheria con ogni sofferenza, angustia e dolore e fammi vivere in riparazione delle offese che ricevi dai Sacerdoti. Non permettere che io pensi a me stessa, ma solo a te.827 – Gesù mio, conoscerti è gran cosa, come pure vivere insieme a te; ma ho paura, molta paura di conoscere di Te grandi cose e realizzarne poche per Te e per le anime dei tuoi Sacerdoti.835 – Sostieni, Dio mio, la debolezza del mio cuore sofferente dicendomi che non lascerai di amarmi un solo momento e che tutte le sofferenze di questo tempo di prova le userai a beneficio dei poveri Sacerdoti che hanno avuto la disgrazia di offenderti e di quelli che ancora ti stanno offendendo.836 – Copri e perdona, Gesù mio, tutti i loro peccati con la tua inestinguibile carità, fa che le loro anime diventino gradite ai tuoi occhi. Tu, Dio Mio, che togli i peccati del mondo, nella tua grande misericordia, cancella quelli dei poveri Sacerdoti. 

Preoccupazione per gli altri più che per sé

834 – Accompagnami Gesù mio, in questi momenti difficili per la mia amata congregazione e fa cessare questa tremenda persecuzione. Ti prego, Gesù mio, non tanto per me ma per le figlie perseguitate e angosciate.

Occasione di purificazione e conversione841 – Gesù mio, non ho altro desiderio se non quello di cambiare il mio comportamento, così che da oggi in avanti, col tuo aiuto, cercherò di testimoniare la purezza della mia fede con il cuore rivolto a Te, e Tu, Dio mio, fa che la tua carità mi faccia tutta tua e dei miei fratelli, e questa carità mi aiuti a perdonare ed essere tutta per tutti, dopo questa prova glorificatrice.850 – Gesù mio, fa che il mio cuore arda nella fiamma del tuo e viva sempre abbracciata alla tua croce; i miei sensi siano sempre tormentati dalla pratica continua della mortificazione.851 – Aiutami perché combatta senza stancarmi la mia carne e i miei sensi, fino a farli arrendere totalmente allo spirito e alla tua volontà; che io sia mossa solo dal tuo volere e dal tuo amore. Accogli, Dio mio, i miei buoni propositi, accogli il mio cuore, accogli il mio amore e fa’ che io viva unicamente ed esclusivamente per Te.852 – Fa, Gesù mio, che mai cerchi nelle creature la forza o la consolazione, ma attenda sempre ogni conforto da te. Dio mio, aprimi le porte della tua pietà; imprimi in me il sigillo della tua sapienza perché mi veda libera, Gesù mio, da ogni affetto terreno e fa che ti serva sempre con amore, gioia e sincerità e aiutami, Gesù mio, perché inizi a morire a me stessa per trasformarmi in te.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.