Diario

E ’possibile comprendere la vita di Madre Speranza anche solo rifacendosi a quel Dono che il Signore le ha affidato .Per questo ho pensato di riproporre quanto la Madre stessa dice di se nel Diario. Un Diario scritto per ben 30 anni (30 ottobre 1927/29 settembre 1957), non per sua iniziativa ma solo per l’obbedienza promessa al Padre Spirituale Antonio Naval, Religioso della Congregazione del Cuore di Maria. Il  Diario originale non è quotidiano ,né riporta tutti i fattori più importanti. Circa tre mesi più tardi, il 23 Gennaio 1928,la Madre  fa intravedere quanto addirittura le costasse scrivere certe cose, quanto deve aver supplicato il Buon Gesù a volerle promettere di non scrivere tutto senza mancare all’obbedienza, e quanto soprattutto, ,lo stesso Buon Gesù abbia voluto che la Madre scrivesse questo Diario: ”Mi ha detto di dirle che voglio permettermi di non dover scrivere in questo quaderno tali intimi colloqui” .Mentre il 5 Aprile 1928 è addirittura il buon Gesù che disse alla Madre di scrivere certe cose in duplice copia su due quaderni distinti:”…e che tutto quello che potrò esperimentare durante l’unione con Lui in questa sofferenza lo devo lasciare scritto non solo nel Diario ma anche in quest’altro quaderno. ”Un Diario voluto esplicitamente dal Signore stesso. Come se lui stesso avesse voluto far segnare alcuni momenti ed esprimere dall’anima, quali tappe, che scandiscono da una parte un progetto di Dio che, si rivela nella sua gradualità e dall’altra l’accoglienza e lo stile del progetto Divino da parte della creatura. Un Diario che annota solo 499 date, e tutti sappiamo che anche gli anni che sono ricordati solo 203 date furono anni molto intensi di attività e molto decisivi per la storia della Congregazione.”24 dicembre 1930,ci riunimmo in un appartamento che la Signora Contessa di Fuensalida ci aveva affittato in via Velazquez 97. Eravamo M.Pilar,Ascensione, Soledad ed Io, P. Postius venne verso sera, ci radunò ed emettemmo i voti privati,costituendo il primo consiglio,mi nominarono Responsabile delle Consorelle e come vicaria e segretaria generale fu scelta M.Pilar, seconda consigliera Aurora, e M. Ascensione economa”. Il Diario della Madre diventa così molto importante perché sono i quaderni nei quali essa, guidata dallo spirito, ha segnato le tappe principali della sua esperienza, e che diventano i passaggi obbligati per tutti quelli che la vogliono seguire. E’ una testimonianza che racconta la sua esperienza ai figli in modo tale da poterla imitare. Di tutto questo diario vorrei riproporre non tanto le date che segnano avvenimenti o comportamenti di persone, ma  solo alcune di quelle, nelle quali la Madre parla di se stessa, delle sue emozioni, della sua paura, della sua gioia, della sua impressione soprattutto di fronte al rivelarsi di Dio.

30 Ottobre 1927: “essendo io religiosa della Congregazione di Maria Immacolata ,Il Buon Gesù mi chiede di dedicarmi con tutta me stessa a lavorare intensamente col P. Arintero, Domenicano, per diffondere la Dottrina dell’Amore Misericordioso. Già da qualche tempo lavoravo con questo Padre ma con l’ordine del mio Direttore che nessuno sapesse che lavoravo con lui, neanche i miei superiori; lo stesso P. Antonio Naval aveva esposto a P. Arintero il suo desiderio che nessuno sapesse che collaboravo con lui in quest’opera”.

5 Novembre 1927 mi sono “distratta”, ossia, ho trascorso parte della notte fuori di me e molto unita al Buon Gesù. Lui mi diceva che devo riuscire a farlo conoscere agli uomini non come un padre offeso dalle ingratitudini dei suoi figli, ma come un padre amorevole, che cerca in ogni maniera di confortare, aiutare e  rendere felici i suoi figli e li segue e cerca con amore instancabile, come se non potesse essere felice senza di loro. Quanto  mi  ha impressionato questo ,Padre mio!

8 Dicembre 1927 Questa notte mi sono distratta e  il Buon Gesù mi  ha detto ,che non debbo desiderare altro che amarlo e soffrire, per riparare le offese che riceve dal suo amato clero. Debbo far si che quanti vivono con me sentano questo desiderio di soffrire e offrirsi come vittime di espiazione per i peccati che commettono i  sacerdoti del mondo intero. Devo adoperarmi con tutte le forze per cercare solo la sua gloria, anche se ciò comporterà il disprezzo di me stessa .che vuol dirmi Gesù, con tutto questo ,Padre mio?”

24 Dicembre 1927Questa notte mi sono distratta e solo il Buon Gesù sa quanto ho goduto con Gesù Bambino! Che emozione alla presenza e di fronte alla sua dignità !Che gioia !il Bambino divino mi ha chiesto di sforzarmi di pensare di più a Lui fino a che il mio cuore e la mia mente restino fissi in Lui e niente e nessuno mi distolgano da Lui. Come farò Padre mio?”

2 gennaio 1928 “questa notte mi sono distratta e il buon Gesù mi ha detto che vuole servirsi di me per realizzare grandi cose. Io gli ho risposto che ,con il suo aiuto e la sua grazia sono disposta a fare tutto quello che vorrà, ma che mi sento molto inutile e incapace di fare qualcosa di buono. Lui ha aggiunto che è vero, ma vuole servirsi della mia nullità perché meglio risalti che è lui a realizzare imprese tanto grandi e di tanta utilità per la sua chiesa e per le Anime. Cosa vorrà da me il Buon Gesù, Padre mio? Il padre mi ha risposto che debbo preoccuparmi soltanto di fare la volontà del buon Gesù e che questa si compia in me anche se mi costasse molto e se non la dovessi capire.”

23 Gennaio 1928questa notte mi sono distratta e il Buon Gesù si è comportato, al solito, come un vero padre! Mi ha detto nuovamente che desidera non abbia altra aspirazione se non quella di amarlo e soffrire per Lui; a tale scopo Egli mi farà gustare con più intensità le dolcezze del Suo amore; mi ha ordinato di chiederle che mi permetta di non scrivere in questo quaderno tali colloqui d’amore, perché lei dice il Buon Gesù non potrà servirsene. Ciò mi ha preoccupato e mi ha tolto il tempo che potevo impiegare pensando al mio Dio. Quante cose sono passate per la mia mente, Padre mio! Siccome non posso nasconderle niente ,per quanto mi vergogno ,debbo confessarle che avevo un fortissimo desiderio di lasciarla per sempre sembrandomi ingiusti molti Suoi ordini. Quanto mi ha tormentato il demonio questa mattina, o meglio il mio orgoglio, perché non le raccontassi  più ciò che il buon Gesù mi dice o ciò che avviene nella mia anima! Per questo si è impossessata di me una tristezza tale da rendermi incapace di elevare il cuore a Dio. Nonostante il mio proposito di non nasconderle niente, non so se riuscirò a mantenerlo nello stato in cui mi trovo. Mi perdoni ,Padre ,e chieda al Buon Gesù che mi aiuti ad essere fedele a Lui e a Lei.

7 febbraio 1928 “Questa notte il Buon Gesù mi ha detto che lavoro ben poco per far conoscere a coloro che mi sono vicini il suo Amore Misericordioso per gli uomini. Ciò perché ancora non compio pienamente la sua divina volontà, ma, al contrario, perdo tanto tempo a far castelli in aria da quando ho saputo che fallirà la diffusione della dottrina del suo Amore Misericordioso. Presa da ciò che accadrà e da quanto diranno di me ,sto perdendo miseramente giorni e parti delle notti, a vergognarmi del fallimento .E’ vero da tempo sono preoccupata per il fallimento della dottrina dell’Amore Misericordioso. Infatti P. Arintero, anche se è un grande santo, come uomo ha un modo tutto suo di vedere le cose e così, molte volte nei suoi opuscoli sull’Amore Misericordioso propaga idee che ,secondo il Buon Gesù ,non sono corrette. Gliel’ho detto più volte ,ma vedo che gli costa molto sottostare ,in tante cose ,ad una povera religiosa ignorante e senza tanta cultura come lui. Rendendomi conto di ciò, con grandissimo sforzo gli riferisco ciò che Gesù mi dice ,ma vedo che lui  non lo pubblica come gli viene riferito .La stessa cosa ha fatto con alcuni particolari della novena che ha divulgato in America Francia e Spagna. Padre, mi perdoni, per non averle detto prima tali cose ;temevo che il mio desiderio di riferirle tutto ciò non fosse sincero ,ma misto  di amor proprio e con lo scopo che lei dicesse bruscamente: ”basta, smetti di  collaborare con questo Padre. ”Questa infatti sarebbe la cosa che più gradirei, specialmente dopo che la marchesa di  Almaguer mi ha fatto sapere che non si può più lavorare nel diffondere la dottrina dell’Amore Misericordioso perché è una novità che la chiesa non approva. Padre ,mi perdoni per averle nascosto tanto a lungo queste cose Le chiedo di non proibirmi di proseguire questo lavoro nonostante la minaccia del fallimento ,perché se ciò dovesse accadere non rivelerò mai chi mi spingeva a farlo.

 19 Febbraio 1928oggi, la Marchesa di Almaguer mi comunica che devono essere ritirate le immagini dell’Amore Misericordioso da tutte le chiese e che i Domenicani le hanno già tolte ;si devono ritirare anche tutte le immagini in possesso delle famiglie……che sciocchezza chiedermi per tutta la giornata ”il padre temeva di fare brutta figura nel farmi lavorare col P. Arintero, per questo motivo la riservatezza del mio padre spirituale ”mi perdoni padre, e non si stanchi di aiutarmi nonostante la mia malvagità e sfrontatezza per pensare queste cose nei suoi riguardi e applichi a me un po’ di quello che il buon Gesù mi ha chiesto di rivelare a tutti, ossia :”che egli ama ogni uomo allo stesso modo e se c’è qualche preferenza è per quanti schiacciati dalle proprie miserie, si sforzano e lottano per essere come lui vuole e che l’uomo più perverso, il più abbandonato e miserabile è amato da Dio con un’infinita tenerezza ”.Padre ,chieda  al Buon Gesù che oggi applichi a me tutto questo e dimentichi la mia ingratitudine e i dispiaceri che gli ho arrecato e che la conoscenza di me stessa rinnovi il mio bisogno di Dio e mi faccia sospirare ardentemente ,notte e giorno, per Lui solo  e per il compimento della Sua Divina Volontà.

26 Febbraio 1928 ”questa notte il Buon Gesù mi ha ripetuto nuovamente che devo sforzarmi di più per distaccarmi totalmente dalle creature e unirmi completamente a Lui. Io, Padre, non riesco a capire dov’è questo attaccamento per poterlo troncare .La prego, mi aiuti. Mi ha anche detto che desidera raddoppi l’impegno per progredire nella Santità; ma facendo attenzione che tale desiderio non sia precipitoso né febbrile e ,meno ancora presuntuoso. Egli, infatti, dice che gli sforzi violenti non sono duraturi e che i presuntuosi sempre si scoraggeranno ai primi insuccessi. Mi avverte anche che, nel corso della mia vita e nel lavoro che sono chiamata a svolgere mi troverò con la forte impressione di grandi insuccessi. Cosa vorrà dire Padre mio? Quale lavoro mi  attende? Ho molta paura ,non del buon Gesù, ma di non potergli dare quanto mi chiede e quindi di procurargli tanti dispiaceri. Il Buon Gesù sa bene, e anche Lei ,che da molto tempo mi sento spinta ad amarlo fortemente e, mossa dalla forza di tale amore, vorrei abbracciare la croce che più gli piace .Ma nonostante il mio desidero si vede che non è così .Padre, preghi perché il mio amore a Gesù non sia un entusiasmo  passeggero, ma realtà”.

5 aprile 1928 “Questa notte Gesù mi ha invitato a provare un po’ i dolori e le angosce della Sua Passione, dicendomi che da questa ho molto da imparare per unirmi più a Lui. Così abbraccerò con gioia la sua Divina Volontà e il lavoro che mi attende. Quanto sperimenterò in questa intimità con Lui durante tale sofferenza, debbo lasciarlo scritto non solo nel suo diario ,ma anche in questo quaderno. Questa notte, come mai, ho provato i dolori e le angosce della Passione del Buon Gesù. Ciò che più mi ha impressionato e fatto soffrire ,è stato quando si sono riprodotti in me, in un modo misterioso che non so spiegarle i terribili effetti di tristezza, abbattimento e sfinimento che assalirono il Buon Gesù nell’orto. Colui che, si dimenticò di se stesso, si sacrificò continuamente per la gloria del Padre e la salvezza degli uomini, in questi momenti si vede solo, abbattuto, vicino alla sua Passione e abbandonato, apparentemente perfino da suo padre e da ogni umana consolazione. Lì, tra le tenebre della notte ,caricato dalle nostre ingratitudini, attende sereno, ma oppresso da angosce mortali, il figlio amato che dovrà consegnarlo. Che orrore e tormentosa ha provato il mio cuore davanti a questa visione, padre mio! Non so’ se mi inganno, ma sento di amare il Buon Gesù più di prima. Ci sono momenti nei quali sembra che la mia anima venga attirata da lui, staccata dalle cose che non sono Lui e con un’ ardente desiderio di soffrire con lui. Con ansia attendo il momento nel quale mi chiederà quel lavoro particolare che, aiutata da Lui, vuole da me. Che lavoro sarà? Mi creda, Padre, non desidero altro che far contento il Buon Gesù, sottomettendomi in tutto e per tutto alla Sua Divina Volontà. Chieda al Buon Gesù la grazia che io non desideri mai altro che la Sua Volontà.

16 Ottobre 1941”che spavento ha provocato in me il contenuto della quarta lettera dell’apocalisse ,specialmente i versetti citati dal mio ex confessore! Gesù mio ,è possibile che io sia così? Certamente se tu non mi sostieni e non rimani con me! Oggi posso dire sinceramente che, grazie a te che non mi hai lasciata sola, tutto ciò è una calunnia; ma, Gesù mio, non mi lasciare mai e conserva nell’intimo del tuo cuore paterno, la purezza della mia innocenza e il certificato della mia Fede ,perché conservato fedelmente da te, possa presentartelo integro nel giorno della mia morte. Gesù mio, imprimi nel mio sigillo del  tuo cuore Divino perché sempre viva secondo le tue leggi e desideri e, dopo questo esilio ,possa giungere a te senza alcun impedimento. Dammi, Gesù mio, una fede viva per sopportare con gioia quanto tu permetti e aiutami a compiere, con serenità, tutto quello che il Santo Ufficio mi ordinerà senza badare se sia giusto o no. Gesù mio ,nonostante quanto mi si attribuisce, il mio comportamento sia tale da meritare di assaporare come tua vera sposa l’alleanza del tuo amore puro.

29 ottobre 1941”Gesù mio, sai quanto sto soffrendo in questo esilio e il martirio che sperimento vedendo che nel mio cuore non arde l’amore per te, né provo le dolcezze d’amore della comunione intima con te. Dove sono, Gesù mio, quelle consolanti frasi d’amore che mi sgorgavano dal cuore quando ti amavo e non pensavo ad altro che a te? Castigami ,Gesù mio, in questo esilio con ogni tipo di sofferenza, ma non punirmi con questa freddezza e aridità verso di te. Vedi, Gesù mio, come il poco fervore produca in me scoraggiamento e freddezza tali, da provare noia e stanchezza perfino nella preghiera e non più gioia nella sofferenza e nella persecuzione. Gesù mio, vieni in mio aiuto e non darmi consolazioni, ma amore, tanto amore.”

17 novembre 1941 perché,Gesù mio, il mio cuore soffre questi alti e bassi nonostante l’amore che provo per te? E perché mi sento così debole nella sofferenza ,nonostante sia persuasa del tuo aiuto e che con la forza della tua grazia vincerò ogni difficoltà? Mi dici che è tuo desiderio che io non cerchi altro se non la sofferenza, l’amore per te è la tua gloria anche a costo del disprezzo di me stessa. Ma che dici ,Gesù mio? Tu per me hai sofferto molto, fino a morire nudo su una croce ,calunniato ,disprezzato, sopraffatto, deriso e fra i più infamanti insulti, e io potrò negarti qualche cosa? Non cercherò la tua gloria a qualunque costo? Non sarò forse tutta tua come tu sarai tutto per me ?Sai bene, Gesù mio, che non desidero altro che amarti e soffrire e credo che ,già da molto tempo, non cerco altro che la tua gloria. Aiutami a darti sempre quanto mi chiedi, poiché il mio unico desiderio è farti felice.”

22 novembre 1941 Gesù mio ,ho grande desiderio di santificarmi ad ogni costo e solo per dar gloria a te, ma vedo che il cammino della perfezione diventa sempre più duro e per proseguire in questo cammino occorrono sforzi grandi ed energici e questo mi fa molta paura, soprattutto quando dimentico che tu mi precedi  aiutandomi. Allora facilmente mi scoraggio e gemo senza rendermi conto che le tribolazioni e le sofferenze che mi schiacciano, sono una vera prova del tuo amore e del tuo desiderio di purificarmi. Gesù mio, col tuo aiuto, oggi ti prometto nuovamente di camminare per questo sentiero aspro e difficile, guardando sempre avanti e senza voltarmi indietro, spinta dalla brama di perfezione che tu vuoi da me.

25 novembre 1941 Gesù, mi dici che desideri rinunci più a me stessa, per possedere te, che lotti per godere la pace vera e che muoia a me stessa per vivere la tua vita, ossia, l’unione con te. Vuoi che io sia tutta tua, come tu sei tutto per me e, di conseguenza, che io non desideri niente, neanche me stessa, fuori di te perché vuoi essere per me tutto quale cuore potrebbe resistere a tanta delicatezza senza accendersi d’amore per te? Oggi, Gesù mio, mi sento così fortemente ferita, da essere obbligata a dirti di diminuire un po’ questo fuoco, perché il mio debole cuore non riesce a sopportare la violenza di questo amore.”

28 novembre 1941 Gesù mio ,aiutami a distaccarmi da tutte le creature e da me stessa, per pensare solo a te. Fa che non ti neghi mai niente e in me si realizzi sempre la tua divina volontà. Fa, Gesù mio, che cerchi solo la tua gloria, dimenticandomi  completamente di me stessa. Ti chiedo, Padre mio, di perdonarmi ancora una volta e di non permettere che torni nuovamente ad offenderti. Dio mio, accetto di cuore tutte le prove, le tribolazioni le angosce che permetterai mi accadano; Le accetto in riparazione dei peccati di tutti  i sacerdoti. Fa, Gesù mio, che sia sempre attenta   a servire la tua volontà e non abbia altro desiderio se non quello di stare sola con te per dirti tante cose; Cioè in amoroso colloquio con te. Gesù mio, desidero restare unita a te e fare tutte le mie azioni unita a te, poiché tu abiti in me per santificare non solo me stessa, ma -secondo quanto mi dici-anche tutte le mie azioni e riempire di te tutte le mie facoltà. Gesù mio, sii tu la luce della mia vita, l’amore e il fuoco del mio cuore, forza e virtù di tutte le mie facoltà, perché in te possa conoscere, amare e realizzare la volontà del mio Dio.”

24 Dicembre 1941 ”oggi,24 Dicembre 1941,sento il trasporto a rinnovare l’offerta come vittima di espiazione in riparazione delle offese dei sacerdoti del mondo intero, fatta il 24 dicembre 1927 ricordando quanto ha sofferto e fatto Gesù per tutti noi, l’amore che continuamente ci dimostra, la poca riconoscenza delle anime consacrate e le numerose offese che riceve dai suoi sacerdoti. Dio mio, quello che ti do per una si grande riparazione e ben poca cosa, ma tu uniscila al tuo amore  e alla tua misericordia e tutto sarà saldato.”

Il 1942 inizia con una data del 16 giugno, quattro giorni dopo aver potuto fare i voti perpetui: ”concedimi la grazia, Gesù mio, di vivere sempre nel dolore e morire consumata nel tuo amore, le croci che tu vorrai mandarmi mi servano per amarti di più per insegnare agli altri che la scienza dell’amore si apprende nel dolore.”

3 Agosto 1942 Oggi,Gesù mio, mi presento davanti a te per dirti che sono decisa, sempre col tuo aiuto, a rompere i legami che mio trattengono dall’avanzare verso le vette della santità, per consacrarmi totalmente a te. Gesù mio, fa che sappia stimare nella giusta misura quanto ho ricevuto da te e questa consapevolezza mi spinga ad una grande riconoscenza. La contemplazione delle mie infinite ingratitudini, debolezze e miserie infonda in me un grande disprezzo di me stessa e provochi la vera umiltà, che ha come conseguenza l’amore; Poiché secondo quanto tu mi dici, nel vuoto di se si realizza l’unione con te, mio Dio. Dio mio, quando arriverà il momento beato nel quale potrò dire con tutta verità che ti amo perdutamente, perché sei per me tutto e altro non desidero all’infuori di te, cerco o trovo niente meritevole del mio amore!”

16 Agosto 1942 che pena provo, Gesù mio, nel vedermi trattata da te come una debole bambina! Per questo ti sei astenuto dal regalarmi una piccola sofferenza che da tempo mi stavi  donando, sicuramente perché io avevo paura, tanta paura. Perdonami ancora una volta, Gesù mio e punisci la mia vigliaccheria con ogni sofferenza, angustia e dolore e fammi vivere in riparazione delle offese che ricevi dai tuoi sacerdoti. Non permettere che io pensi a me stessa, ma solo a te, Fa, Gesù mio, che la mia anima si unisca così strettamente alla tua, da formare un solo cuore e un’anima sola. Dio mio, col tuo aiuto, voglio santificare la mia anima per darti gloria e santificare le anime che vorrai affidarmi.”

Nel  1944,si distingue sempre più intenso , nel cuore della Madre , il desiderio di unirsi di più al Signore nella sofferenza, e per questo la Divina Provvidenza la mette a dura prova con la morte di Pilar De Arratia , sua grandissima amica e sostenitrice.

5 Marzo 1944 ”Dio mio ,ti ringrazio delle sofferenze di questi giorni… Gesù mio, sii tu il sostegno della mia fortezza e l’abisso del tuo amore sia il mio porto di salvezza. Aiutami, Gesù mio, a fare di te il centro della mia vita, con l’unico scopo di non essere io a vivere ma tu in me.

25 Marzo 1944 che sofferenza, quanto poco ti ho imitato, Gesù mio, anche se affermo di volerti amare tanto, tanto! Dov’è  il mio amore? Dimentica i miei errori e fa’ che muoia d’amore, dopo una lunga vita sommersa nel dolore, facendo sempre la tua Divina volontà, preoccupata solo di farti contento, quando si tratta di darti gloria; fa’ che la mia anima sia infiammata dal tuo amore e dal tuo esempio.”

5 Aprile 1944 ”Oggi il Buon Gesù mi ha detto che è disposto a darmi abbondanti sofferenze per la sua Gloria e per il bene della Congregazione. Sono stata molto contenta di poter soffrire; soprattutto se le sofferenze sono volute o permesse da Gesù.”

3 Maggio 1944 il Buon Gesù, mi ha detto, che avrebbe portato con Sé una di noi due, per questo diciamogli con il cuore gioioso : “Signore siamo pronte fa di noi quello che più ti piace”. Da allora, insieme io e Pilar, trascorriamo tutto il giorno in camera mia organizzando il nostro lavoro. Di tanto in tanto vado in cucina per preparare al Buon Gesù le pentole che devono riempirsi di cibo per dar da mangiare a tutta la gente che sta’ in casa, poiché solo gli uomini sono 83, quelli che teniamo nascosti nell’orto. Per questo prendo una parte di cibo e lo metto in una pentola che lascio in dispensa perché il buon Gesù finisca di riempirla fino ad avere quantità sufficiente di cibo.”

29 Agosto 1944 Oggi il Buon Gesù mi ha detto che Pilar riceverà il premio per quanto ha sofferto per Lui, per la sua gloria e per la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, per quello che ha sofferto e per le lotte sostenute per difendere la creatura che Lui ha scelto, e solo una decina di ore prima che Pilar partisse per l’eternità, la Madre ha saputo chi delle due il Signore avrebbe portato con sé. In occasione della morte di Pilar la Madre non ha potuto nascondere nel suo diario il suo grande dolore.”

Gli anni 1951 e 1952 a me sembrano decisivi per la Madre, perché  in questi anni ha parlato più di se stessa nel suo diario ed ha avuto una maggiore pressione da parte di Dio.

24 Febbraio 1951 ”Il Buon Gesù mi dice che è giunto il momento di accettare totalmente il dolore e il sacrificio e che debbo essere pronta ad accogliere tutto quello che Lui vorrà, costi quello che costi. Mi ha detto che è arrivato il momento di fondare la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso e che il primo di questi sarà il giovane Alfredo Di Penta che, in occasione dell’anno santo, Egli nella sua provvidenza mi aveva già messo accanto perché mi si affezionasse e potesse così rispondere, con più facilità, alla Divina chiamata. Solo Gesù conosce l’impressione dolorosa che ha prodotto nella mia povera anima la Sua decisione. Oppressa dalla pena e piangendo come una bambina, ho preteso spiegare al buon Gesù la mia nullità, i miei timori e cosa mai avrei potuto realizzare con l’aiuto di un secolare che neanche lontanamente pensava di diventare religioso. Il buon Gesù mi ha risposto che questo giovane diventerà religioso, sacerdote e primo figlio dell’Amore Misericordioso. Io fuori di me e non in sintonia con Lui, gli ho risposto avventatamente: ”Io, Signore, non sono disposta a servire da strumento per farti soffrire collaborando al tuo fallimento; cercati una creatura più adatta per questa impresa, cercati, Signore, un vescovo, un monsignore o un sacerdote esperto e virtuoso, chiunque tu voglia, ma non io, Signore, e per giunta aiutata da un secolare che non ha la più pallida idea di cosa sia la vita religiosa.” Il buon Gesù mi ascoltava sereno e tranquillo, tollerando, nella sua infinita umiltà, la mia sconsiderata superbia, finché, trafitta nell’anima dal suo sguardo amoroso, ho detto al mio Dio:” Perdonami, Dio mio, ancora una volta e puniscimi con ogni sorta di sofferenze, però fa che non pensi più a me stessa, ma solo a darti gloria”. Egli mi ha perdonato  e con sguardo amoroso e con voce paterna mi ha detto:” Figlia mia, io non tengo in conto, dimentico, perdono e ti amo tanto, tanto; Conosco le sofferenze che ti attendono e3 le umiliazioni che dovrai subire; Ma il mio desiderio che tu passi  per queste prove e che il primo dei Figli dell’Amore Misericordioso sia Alfredo”. Al che ho aggiunto: ”Ecce ancilla ,Domini, però Gesù, dimentica il dispiacere che ti ho dato e aiutami, perché nelle prove impari a diffidare di me per confidare unicamente in te”.

11 Marzo 1952 “Questa sera ho fatto la via crucis, ma non l’ho terminata, perché alla terza stazione mi sono distratta. Questa casa è buonissima per me e le assicuro, Padre, che, se non fosse per il suo divieto, il mio cibo sarebbe sempre condito con tante cose; e le dico sinceramente che se  non sto più che attente, rischio di trasgredire i suoi divieti, poiché gli occhi e le mani mi sfuggono verso le cose proibite; Oggi ho con me un topo abbastanza irrequieto e nervoso; Mi ha morso tre volte e corre sul mio corpo come impazzito; Siccome ho tanta paura di questa bestiolina, mi ha parecchio agitato e mi sta aiutando a trascorrere una buona giornata. Gesù mi dice di ricordarmi che Lui ama molto più le anime che piene di difetti si sforzano e lottano per essere come le vuole, e che l’uomo più malvagio, il più abbandonato e abietto è da Lui amato con immensa tenerezza ed Egli è per Lui un padre ed una tenera madre e vuole che il mio cuore assomigli al suo. Concedimi questa grazia Gesù mio e, non permettere che pretenda di conoscere grandi cose dei Te e ne voglia fare poche per Te .Concedimi, Gesù mio, di vivere sempre unita a Te e di non avere altra volontà se non la tua e fa’  che la mia perfezione e quella dei figli e delle figlie, consistano sempre nel possesso di te con l’amore e la sofferenza; Fa’ che possiamo dire sinceramente che non abbiamo più volontà nostra.”

12 Marzo 1952 Questa notte sono stata molto  angosciata ,perché il ”Tignoso ”non mi ha lasciato in pace; sembra si sia infuriato perché sto scrivendo ciò che riguarda i sacerdoti Diocesani con voti; Ho avuto tanta paura ed oggi non mi sento bene. Gesù mi dice che desidera mi conformi di più con la sua divina volontà. Questo mi dimostra che, nonostante non abbia altro desiderio che fare sempre la sua volontà e che questa si compia in me, al momento concreto non l’accetto, né la compio come Lui vorrebbe. Mi dice anche che la conoscenza di Lui tende sempre all’amore, poiché tutto in Lui è amabile e che la conoscenza di me stessa mi mostrerà il bisogno che ho del mio Dio; Mi farà sospirare appassionatamente per Lui e abbandonare perdutamente fra le sue braccia, affidata alla sua Divina Volontà. Ciò mi unirà, sia direttamente che indirettamente, sempre più a Lui fonte di ogni perfezione. Termino, Padre Mio, perché mi sento come ubriaca e rischio di dire delle cose che direi solo a Lei a voce, certa di essere capita. Preghi per me perché il mio orecchio sia sempre attento alla voce del mio Dio, per eseguire subito quanto mi chiede”.

13 Marzo 1952 ”Questa notte ho sofferto come al solito, ma sono un po’ più abbattuta perché ho sofferto per terra, per paura di bagnare di sangue il materasso e attirare l’attenzione o, meglio, Padre mio, per mancanza di umiltà. Mi sono distratta e il buon Gesù mi ha mostrato la necessità che ho di conoscere bene sia me stessa che Lui. Dice che la conoscenza di me stessa con la conoscenza di Lui, favoriranno l’unione intima ed affettuosa della mia anima con Lui. Padre mio, Lui si è abbassato fino a me per darmi il suo amore e riempirmi dei suoi doni; Io vado verso di Lui come verso l’unico Signore che può condonare i mie debiti e rimediare la mia irrimediabile debolezza assetata di felicità e di amore; In Lui trovo entrambe le cose.

16 Marzo 1952 ”Gesù mi ha detto che quanto più mi eserciterò nella virtù della carità, tanto più cresceranno in me i sentimenti di pietà che sgorgano con facilità da un cuore che già vive l’amore di Dio, ed è questo che fa vedere la bellezza, la bontà e l’infinita misericordia di Dio. Quanto più l’anima considera quello che Lui ha fatto e sofferto e l’amore che dimostra nell’Eucarestia, tanto più si riempie d’amore, di adorazione, di gratitudine  e si sente spinta  ad amarlo intensamente, sentendosi allo stesso tempo trasportata ad abbracciare la croce anche se pesante. Ciò mi dispiace molto, perché vedo che, nonostante il mio desiderio di non dispiacere al Buon Gesù e dargli quello che mi chiede, ancora non ci riesco.”

23 Marzo 1952 ”Il Buon Gesù mi diceva che l’unione più vera, intima e profonda è quella esistente tra due volontà e che, conformandomi con la Divina volontà ,sottometterò la mia unendola alla sua, il cui cibo è stato sempre fare la volontà del Padre, ossia, Padre mio, che la volontà di Gesù è consistita nella fusione di due voleri in uno solo e questo è ciò che Lui vuole da me. Io lo desidero, ma non posso ancora dire in verità “vivo, non io però, ma in me vive il mio Dio. ”Gesù m io, fa’ che l’amore e la sofferenza mi uniscano profondamente a Te e possa dire, con verità, che non ho più volontà mia.”

4 Aprile 1952 ”Mi dici, Gesù mio, di ricordare che la tua presenza è base della santità, fondamento della perfezione e radice di ogni virtù; e io ti dico, Gesù mio, di non stancarti di farmi vedere quello che sei per me; Io non voglio vivere che per Te. Oggi posso affermare che sono felice, molto felice, nel sentirti dire che ho acquisito la virtù che tu tanto mi chiedevi o, meglio, che Tu hai infuso in me. Se soffro è con te, se gioisco lo faccio unita a te. Padre mio non so cosa stia scrivendo, perché in questo stato di ebbrezza dico autentiche sciocchezze e le sto’ scrivendo quello che provo, senza alcun ritegno.”

8 Aprile 1952 ”Quanto è buono Gesù! Padre mio, per un po’ d’affetto che gli do, Egli mi inebria col suo amore. Vedesse come si impegna per farmi acquisire una conoscenza profonda della verità, con lo scopo dice Lui che nella preghiera io non perda tempo in ragionamenti ma in affetti , perché facilmente l’anima si elevi con amorosi desideri a Dio per amarlo continuamente e supplicarlo ardentemente di aiutare le anime consacrate. Il Buon Gesù mi ha anche chiesto di esercitarmi all’amore alla Santissima Vergine. Madre sua e nostra, e di raccomandare a Lei i sacerdoti e religiosi che si trovano in peccato o in pericolo di commetterlo, perché Lei, dispensatrice dei doni divini, insegni loro a tornare sul retto sentiero, in cerca del suo amore e della sua Misericordia.”

19 Dicembre 1953 ”Vorrei spiegarle la gioia che ho provato ieri nell’inaugurazione della prima casa dei Figli dell’Amore Misericordioso e l’apertura di un nuovo tabernacolo. Ogni giorno soffro di più, vedendo quanto poco lo sappiamo apprezzare noi anime consacrate e come Egli sopporta, in silenzio e con tanta pazienza, tutte le nostre disattenzione e spropositi. Ogni giorno di più mi confonde la pazienza, l’amore e la carità del nostro Buon Padre e gli chiedo la grazia di farmi morire prima di dargli ancora il più piccolo dispiacere o farlo soffrire anche minimamente. Anche Lei preghi per ottenermi questa grazia, con la certrezza che la stessa cosa chiederò per Lei.

14 Febbraio 1954 ”Oggi,Padre mio, sono senza forze e devo fare un grande sforzo per stare in piedi, perché durante la notte il diavolo mi ha tormentato molto; Mi ha colpito ripetutamente e poi con uno spintone  mi ha gettato per terra vicino alla porta del corridoio sottostante, facendomi sbattere la testa su quel trabiccolo che è lì per i vasi di fiori. Che paura ho provato, Padre mio! Oggi mi sento sfinita e non so come nascondere quello che mi succede, infatti vorrei che le figlie non se ne accorgessero, perché non si spaventino e non soffrano.”

10 Maggio 1962 ”Annoto qui, con grande pena, una mia sofferenza provocata dal turbamento, secondo me diabolico, delle mie figlie, perché non so spiegarmelo altrimenti vedendole tutte più o meno impegnate a santificarsi. Il diavolo ,ripeto ,manovra le mie figlie in varie circostanze come burattini ,raggruppando alcune di loro per non portare avanti, come dovrebbero, tutto il lavoro della giornata, ossia ,una specie di sciopero per non produrre più di quanto esse, nel loro turbamento credano di dover produrre. Oggi le ho energicamente svergognate, assegnando loro lo stesso lavoro delle bambine, con il risultato che queste piccole hanno prodotto più lavoro di alcune ancelle dell’Amore Misericordioso. Siate decise figlie mie, perché a costo di qualsiasi sacrificio, rifulga sempre nella nostra amata Congregazione lo spirito di preghiera, di sacrificio e di lavoro e questo non diminuisca mai, alimentato sempre con la linfa dell’orazione negli stessi laboratori.”.