Testimonianze di Pietro

Desidero rendervi partecipi di alcune delle testimonianze di Pietro Iacopini che visse per più di 35 anni al fianco della venerabile Madre Speranza di Gesù, fondatrice della Congregazione dell’Amore Misericordioso. I miracoli da raccontare sono tantissimi, tanto che Pietro ha scritto un libro in cui ve ne sono almeno trecento (in attesa che la Chiesa ne permetta la pubblicazione). La Madre fu infatti una grande mistica, cadeva spesso in estasi e molti dei suoi collaboratori si trovavano spesso ad assistere ai suoi dialoghi con l’altissimo, anche se lei inutilmente chiedeva che non la guardasse nessuno. La Madre pregava giorno e notte, era sempre l’ultima a coricarsi, il suo immenso spirito di sacrificio per gli altri era tale da spingerla a fare, come molti santi nella storia, varie penitenze e sacrifici, nelle sue stanze infatti vi si trovano conservati cilici e altri oggetti che servivano per tali pratiche. Le apparivano inoltre anime del purgatorio che le chiedevano di pregare per loro, e, altro fatto strabiliante, sono invece diversi i fenomeni di bilocazione che la riguardavano e di cui parleremo in seguito. Ma il fenomeno più prodigioso di questa grande donna, fu quel che è il più grande mistero e il più grande evento che può accadere a chi dedica la propria vita a Cristo: quello di condividere con Lui il sacrificio salvifico della sua passione perpetrato per l’intera umanità; Madre Speranza aveva infatti le stimmate, lei stessa chiese a Dio che non fossero visibili all’occhio umano, ma durante il periodo della passione queste apparivano visibili a tutti. Questa piccola suora venuta dalla campagna, nata in povertà e che fin dalla sua infanzia affidò la sua esistenza a Dio, si può affermare con certezza essere una delle più grandi sante del 900, benché la santificazione vera e propria non sia ancora avvenuta.

Il giorno di natale

Il Bambinello di cui parleremo si trova attualmente ad Alfaro (Spagna).La sera di Natale le suore e gli orfani della congregazione si ritrovavano a festeggiare il Natale senza nemmeno una statuetta del Bambin Gesù, le suore chiesero a Madre Speranza (che per comodità chiamerò solo Madre, come usava il narratore) di acquistarne una, ma la Madre non aveva soldi e già fin troppi debiti, la madre pregò il Padre celeste che gliene regalasse uno per le sue figlie, poiché lui poteva tutto e non poteva permettere che gli orfani e le sue spose passassero il natale senza un Bambin Gesù. Le suore assistettero alla madre in estasi, e il bambino si materializzò nelle mani di Madre Speranza, fù la Vergine Maria a donarglielo.

Il figliol prodigo

Una sera la Madre senti bussare alla porta del convento, apri e si trovò davanti un ragazzo vestito di stracci e malandato, nonostante questo guardandolo si rese conto che aveva un aria distinta. Poiché emanava un cattivo odore gli fece fare un bagno e gli diede dei panni puliti con cui potersi vestire, gli pulì delle piaghe che aveva dietro la schiena, gli preparò da mangiare e una volta a tavola cerco di capire cosa gli fosse capitato, il ragazzo, all’inizio restio, si aprii con la madre, colpito soprattutto dalla misericordia che gli aveva usato, gli raccontò che veniva da una famiglia facoltosa e che erano tre anni che era andato via di casa sperperando i soldi dei genitori che non aveva più visto. Tutto era andato bene finché aveva avuto i soldi e la salute, ma appena si ammalò e rimase senza un soldo si ritrovò completamente solo a girovagare come un senza tetto, non aveva il coraggio di tornare dai suoi genitori. La Madre dopo averlo ascoltato gli disse che non doveva preoccuparsi e che avrebbe parlato lei con i suoi genitori, cosi fù, il ragazzo dormì da alcuni amici della madre perché in convento non gli era permesso stare, il giorno dopo i suoi genitori erano venuti a prenderlo, piansero molto e riabbracciarono il proprio figlio.Un giorno la madre ricevette la visita del ragazzo, era venuto a dirgli che si stava facendo sacerdote, la misericordia usatagli dalla madre lo colpi a tal punto da voler dedicare la propria vita al Signore Gesù.Più avanti ci fu un’altra visita, il ragazzo partiva per fare il missionario in Cina con la benedizione della Madre.Anni dopo la madre ebbe una visione nella notte, era l’anima del ragazzo che raggiante e piena di luce raggiungeva il paradiso, la Madre fu felicissima di tale grazia. Il ragazzo era morto come martire.

Pio XII e la bilocazione

Madre speranza di Gesù, come molti altri santi nella storia, aveva un dono particolare: la bilocazione. Un giorno Dio la mandò in bilocazione a quello che era l’attuale Papa, Pio XII, quest’ultimo stava del suo ufficio papale, a un certo momento alzò gli occhi e si ritrovò di fronte questa suorina, sbalordito le chiese come avesse mai potuto entrare lì dentro, la Madre rispose che l’aveva mandata il Signore per parlargli di alcuni fatti importantissimi (che riguarderebbero eventi storici dell’epoca che il narratore non ci ha potuto dire, la chiesa vieta la divulgazione). Da allora il Papa fu molto vicino a madre Speranza e le fece molte visite (tutto ciò è documentato). Molti sono gli episodi in cui la Madre appariva in bilocazione in luoghi dove non avrebbe potuto arrivare altrimenti, le persone che incontravano la Madre in queste circostanze miracolose si recavano poi a incontrarla al santuario, cosi fece un ragazzo salvato dalla Madre mentre tentava il suicidio, si chiamava Ennio e rimase li a collaborare alla costruzione del santuario insieme alla Madre. Come gli altri che gli stettero vicino, assistette a molti miracoli in quel luogo e continuò a raccontarli fino alla fine della sua vita. (Io stessa lo conobbi quando ero più piccola in visita al santuario).

La moltiplicazione del cibo

Vi sono molti episodi che riguardano questo evento straordinario della moltiplicazione del cibo, verso la fine della seconda guerra mondiale la Madre lavorava in un quartiere povero di Roma, il Casilino, lì le suore rimasero per aiutare, confortare, curare e dar da mangiare ai poveri e alle vittime che sarebbero venute a rifugiarsi in quel vecchio cimitero dove si trovava la loro casa. La Madre organizzava la mensa per sfamare più gente possibile, il problema è che in quel grande periodo di povertà nemmeno lei aveva da che offrirgli, ma lei sicura in Dio non si tirava mai indietro ed ecco che avvenivano grandi miracoli, straordinariamente le pentole tiravano fuori senza mai svuotarsi zuppa e cosciotti e altre pietanze, a testimonianza di questo vi erano tutti i suoi collaboratori e i commensali, questi fatti avvenivano sia a Roma che nel santuario di Collevalenza. Per dirvi un episodio del genere, la madre un giorno ordinò alla suora sua collaboratrice di prendere una sola gallina da cucinare, la suora stupita disse che non sarebbe bastata per nessuno, ma la Madre insistette e regolarmente aveva ragione, perché il cibo bastava sempre per tutti. Un altro episodio lo visse in prima persona Pietro (il narratore), in alcuni giorni in cui nel santuario mancava l’olio, le suore si lamentarono con la Madre per la mancanza di quest’ultimo, la madre come al solito pregava il buon Dio che si occupasse dei bisogni del santuario perché vedeva già che le sue figlie lavoravano ogni giorno duramente e non potevano fare di più. La mattina dopo una macchia d’olio fuoriusciva dalla porta della cucina, le suore chiamarono Pietro che trovò il grande vaso dell’olio che traboccava, incredulo mise la mano nel recipiente per vedere se ci fosse qualche “trucco”, ma era tutto normale, il vaso era semplicemente e straordinariamente pieno d’olio.

Doni dal cielo

Questo probabilmente è uno dei miracoli più straordinari e che provoca istintivamente una grande incredulità nelle persone, ma se si vive nella certezza che a Dio nulla è impossibile vedrete che certe incredulità non sono altro che il frutto dei nostri preconcetti. Il Santurio di Collevalenza infatti fu un continuo verificarsi di fatti straordinari, la Madre soleva dire che quel santuario era statogli ordinatogli da Gesù stesso e quindi era lui che doveva occuparsene, ebbene cosi fece. La costruzione di questo enorme santuario come immaginerete richiese tantissimi soldi, che la Madre non aveva essendo solo una povera suora al servizio di Dio, lei faceva ciò che Gesù stesso gli ordinava ma poi si ritrovava a dover fronteggiare spese che con il solo lavoro del convento non potevano esser pagate, successe infatti che l’addetto ai lavori del santuario chiese il denaro per pagare i propri operai e disse che non poteva attendere altrimenti, cosi, com’era suo solito, la Madre piangendo si mise a pregare il Padre celeste, che chiamava affettuosamente “figliolo mio”. Pregò che l’aiutasse, perché lei aveva fatto la sua volontà e Lui doveva provvedere – le suore lavoravano già duramente e non potevano fare di più. Ebbene successe il miracolo, dall’alto caddero tanti pacchetti di soldi e la Madre lodando e ringraziando Dio li raccolse e li mise nel suo grembiule, andò poi a chiamare Pietro che sbalordì vedendo tutti quei soldi, gli raccontò il fatto ma egli stesso rimase incredulo. Dopo di che la madre gli chiese di contare i soldi e Pietro obbedì e rimase li tutta la notte con un altro collaboratore a svolgere questo lavoro, e che ci vogliate credere o no risultò esattamente la cifra prestabilita per il pagamento dei lavori.

La Via Crucis

Un fatto analogo si verificò con la Via Crucis del santuario, la Madre sotto richiesta del Signore ordinò di farla costruire intorno al santuario secondo il percorso che gli aveva indicato egli stesso, Gesù infatti apparve e passò insieme alla Madre per la strada che sarebbe stata il percorso della Via Crucis. A lavori ultimati lo sculture del vaticano a cui era stata commissionata, chiese il suo compenso, e minacciò denunce se non fosse avvenuto il pagamento perché gli servivano i soldi, la Madre anche questa volta si trovò a dover pagare una spesa impossibile: 40 milioni delle vecchie lire. Pregò e pianse nella strada della via crucis, ed ecco di nuovo che le arrivò in soccorso il suo Gesù che l’aiutò facendo cadere letteralmente i soldi dal cielo, ma ad assistere alla scena stavolta fu Ennio che rimase sbalordito e incredulo, proprio in quel periodo inoltre, attraversava un momento di crisi e aveva preso la decisione di andar via dal santuario, inutile dire che così non se ne andò più. La sera stessa contarono le banconote, che erano esattamente 40 milioni di lire