Preghiera affettiva

“Come ogni maestro di spirito, anche Madre Speranza raccomanda di crescere nella convinzione che la preghiera è un bisogno dello spirito. Pregare richiede un impegno spirituale prolungato, che può diventare faticoso ma, come già detto in precedenza, sarebbe fuorviante considerare la preghiera un dovere invece che una necessità per accogliere la grazia da Dio, così come è necessario respirare per poter vivere e agire.

Con la Grazia attuale potremo perseverare nel bene durante tutta la vita. Ma è necessario vincere le tentazioni, che assalgono anche le anime sante e spesso sono così forti che non potremmo vincerle senza l’aiuto di Dio. Per tale motivo il buon Gesù, nel suo discorso durante l’ultima cena, raccomandò tanto ai suoi Apostoli di vigilare e pregare, ossia di non fidarsi mai delle proprie forze, ma di confidare nella sua grazia, per non cedere alla tentazione.

Gesù mio, aiutaci a vivere sempre uniti a Te. Fa’ che la nostra santità consista nel possedere Te mediante l’amore, la sofferenza e la preghiera continua.

Chiediamo al buon Gesù che ci aiuti ad acquisire lo spirito di orazione“. (El pan 16, 51-52)

Così come possiamo concentrarci e respirare volontariamente con atti profondi e prolungati per sperimentare l’efficacia rasserenante e sedativa del nostro respiro e ritrovare la calma, allo stesso modo possiamo volontariamente entrare nell’orazione affettiva mettendo a tacere ogni pensiero, preoccupazione o immaginazione per restare in silenzio con Dio, riuscire a percepirLo e scoprire quanto la preghiera sia anche gioia che ritempra e rinnova.

La preghiera è una elevazione dell’anima a Dio, un’amorosa aspirazione dell’anima verso Dio, un’amorosa conversazione con Lui. È manifestargli le nostre necessità, chiedergli le grazie di cui abbiamo bisogno per camminare nella perfezione e poter lavorare nell’esercizio della carità soltanto per la sua gloria.

L’espressione “elevazione dell’anima a Dio”, credo indichi lo sforzo da fare nella preghiera per distaccarsi dalle creature e da se stessi e pensare solo a Dio, che si trova nel più intimo della nostra anima. Lì l’anima, unita al suo Dio, stabilisce un dolce e intimo colloquio con Lui, espone al suo Dio, Padre e Signore, ogni necessità che Egli prende in considerazione se orientate alla sua maggior gloria.