“TUTTO PER AMORE” LA MADRE SPERANZA AI SUOI FIGLI

UMILTA
Mie care figlie, qualcuna mi ha chiesto quale sia la migliore preparazione per ricevere la Santa
Comunione. Secondo me, compiere perfettamente i nostri doveri unite al buon Gesù per piacergli e dargli
gloria. Questo è il modo migliore perchè venga in noi Colui la cui vita intera è riassunta nell’obbedienza
filiale al Padre per dargli maggiore gioia. 1
Coltiviamo l’umiltà sincera fondata sia sulla grandezza e santità del buon Gesù e sia sulla consapevolezza
della nostra povertà e miseria. Tale disposizione ci spoglia dell’egoismo, della superbia e della presunzione.
Poiché solo nel vuoto di noi stessi si realizza l’unione con Dio; di modo che quanto più ci vuotiamo di noi
stessi tanto meglio disporremo l’ anima perchè Lui ci prenda e ci riempia. 2
Sforziamoci di essere umili, perché l’umiltà è accompagnata da un ardente desiderio di unirsi a Dio
nell’Eucaristia; e quando siamo vivamente consapevoli della nostra debolezza e miseria, aneliamo a ricevere
l’Unico che può fortificarci e colmare il vuoto del nostro cuore. 3
Questa aspirazione dilata la capacità dell’ anima, che si apre totalmente al Signore il quale desidera
ardentemente donarsi a noi. 4
Chiedo al Buon Gesù di concedere a me, ai figli e alle figlie la grazia di vivere in Lui come Egli vive in noi;
vivere, con il suo aiuto, sempre liberi da ogni affetto terreno per servirlo con amore, gioia e sincerità; e
sostenuti dai comandamenti e dalle amate Costituzioni, progrediamo nelle virtù e nella carità. Voi pregate
perché la mia vita si consumi nel dolore dando a Dio ciò che mi chiede. 5

MODESTIA DEL CORPO
Non dimentichiamo né trascuriamo la virtù della modestia corporale. Per controllare il corpo è bene
cominciare rispettando le regole della modestia e della buona educazione. Per noi EAM basta pensare che il
nostro corpo è membro del buon Gesù e tempio dello Spirito Santo che abita in noi e, pertanto, come tale va
rispettato. 6
Comportiamoci correttamente secondo il nostro stato. Evitiamo con cura le posizioni comode e mondane;
manteniamo il corpo eretto senza violenza né ricercatezza, non inclinato o appoggiato su di un fianco. Non
cambiamo continuamente posizione, non accavalliamo le gambe; evitiamo di appoggiarci alla spalliera delle
sedie o dei banchi e di compiere movimenti bruschi e gesti disordinati. Parliamo senza gesticolare e non
ridiamo forte, sguaiatamente; siamo discrete nelle conversazioni.
Tutte queste cose, e molte altre ancora, sono modi per mortificarci senza pregiudicare la salute, attirare
l’attenzione o rischiare che ci vengano proibite dal confessore; per di più conferiscono al corpo grande
signorilità. 7
Non ci deve spaventare la penitenza, speciale nutrimento delle anime innamorate di Dio e dei fratelli.
Esse infatti lo desiderano e vi trovano la gioia più grande . Chiediamo al buon Gesù di aiutarci. Pentiamoci di
aver offeso Dio e diciamogli sinceramente, come il figlio prodigo: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro
di te”. 8
Chiediamo al buon Gesù che i miei poveri figli, vostri fratelli, ardano d’amore e in ogni momento, con il
cuore fisso in Dio, possano testimoniare la purezza della loro fede; e che Egli faccia si che la sua carità li
porti a vivere per Lui e per i fratelli, li aiuti a perdonare di cuore e a farsi tutto a tutti. Pregate perché questa
vostra madre allontani da sé l’egoismo; non pensi mai a se stessa, ma a dare al buon Gesù quanto le chiede
nei figli, nelle figlie e nei poveri. 9

LA PERSEVERANZA NEL BENE
Gesù sarà con noi per sostenerci e assicurarci la perseveranza quando saremo stanchi e affaticati per
l’esercizio della carità, oppure presi dallo scoraggiamento e dalla sfiducia. 10
Egli, che ci ha chiamati a perfezione con la vocazione religiosa e a lavorare per la santificazione nostra e del
prossimo, non ci lascerà soli. Anche quando prive di ogni consolazione, ci sembrerà di essere abbandonate,
la grazia di Dio ci accompagnerà purché disposte a collaborare con essa. 11
Fa’, Gesù mio, che i figli e le figlie pensino solo ad amarti e a lavorare nell’esercizio della carità e vivano
solo per Te e per darti gloria. Ogni qualvolta vorrai provarli nell’ amore con il dolore e la persecuzione, Gesù
mio resta accanto a loro affinché non si lascino prendere dallo scoraggiamento e abbiano la grazia di arrivare
ad essere contenti nel dolore e pronti ad abbracciare la croce anche se pesante. 12
Pregate tutti perché questa vostra madre viva continuamente nel dolore, dando al buon Gesù quanto le chiede
e muoia consumata dall’ amore, insegnando a quanti la circondano che la scienza dell’amore si impara nel
dolore. 13

AFFABILITA’
Pensiamo spesso che Dio si è abbassato fino a noi, come il padre più affettuoso verso il proprio figlio e ci
invita ad amarlo e a dargli il nostro cuore. Questo amore, che potrebbe esigere con autorità e per diritto,
preferisce chiedercelo dolcemente e amorevolmente perché la nostra risposta sia più spontanea e
ricorriamo a Lui con affetto filiale. Come corrispondiamo a tanta delicatezza e finezza?
Questo sarà un amore penitente per purificarci dalle colpe passate e presenti, probabilmente molto numerose
e soprattutto fatte a Dio. È un amore particolare che ci fa avere con Dio un rapporto tenero e delicato,
come con il più fedele e generoso degli amici. Questo amore ci spinge a guardare sempre all’interesse di Dio,
a cercare la sua gloria e a far si che sia benedetto il suo nome? 20
Fa’, Gesù mio, che l’amore dei figli e delle figlie non sia passeggero, ma così generoso che li spinga al più
grande sacrificio, a dimenticare se stessi e a rinunciare alla propria volontà per fare soltanto la tua. Aiutali,
Gesù mio, affinché con l’esercizio continuo delle virtù giungano a formare una sola cosa con te. 21
Pregate tutti perché questa vostra madre possa dare sempre al buon Gesù quanto le chiede, costi quello che
costi e e giunga a godere tanto nel dolore come nell’amore. Che la mia volontà, quella dei figli e delle figlie
sia sempre al servizio della volontà di Dio. 22

AMORE AL SACRIFICIO
La perfezione consiste nell’amore e nel sacrificio. E chi di noi, con la grazia di Dio, non potrà realizzarli?
Non ci viene chiesto nulla di straordinario, ma di donarci totalmente a Dio e soprattutto di conformarci alla
sua divina volontà. 23
Voler amare, è amare; osservare i comandamenti, è amare; pregare, è amare; esercitare la carità verso il
prossimo, è amare; collaborare con Dio per il bene delle anime, è amare; compiere fedelmente i nostri doveri
religiosi per piacere a Dio, è amare. Come vedete, non c’è nulla di più facile, aiutati dalla grazia, dell’
esercitarsi ad amare Dio e correre verso la perfezione. 24
Qualcuna dirà che sembra più facile amare che accettare il sacrificio, perché questo è molto più costoso. È
vero, ma non dimentichiamo che non ci si chiede di abbracciare il sacrificio come tale; basta accettarlo
per amore di Dio. In questa vita non potremo mai amare il Signore senza rinunciare a tutto ciò che gli si
oppone. Allora il sacrificio diventerà leggero e perfino desiderabile sapendo che così diamo gioia al nostro
Dio. 25
Al Buon Gesù, chiedo di concedere a tutti i miei figli e figlie un grande amore alla sofferenza per unirsi a
Dio. Fa’, Gesù mio, che i figli e le figlie sperimentino nel loro cuore il vuoto e l’inconsistenza delle cose
umane. Manifestati loro come un buon Superiore; dona a tutti la forza e la costanza necessarie per non volere
né desiderare altro fuori di Te e che mai ti neghino quanto chiedi loro. E voi, figli miei, pregate tutti perché
questa vostra madre possa dare sempre al buon Gesù quanto le chiede e ricordi che l’umiltà e la carità sono il
fondamento della perfezione da raggiungere per mezzo dell’amore verso Dio. 26

IMPORTANZA DELL’EUCARISTIA
Vi prego caldamente di non lasciare mai la S. Comunione con la quale spalanchiamo le porte dell’ anima a
Dio, nostro Padre e nostro tutto. Egli continuamente ci attende per nutrire l’ anima che, come il corpo, ha
bisogno di alimento per vivere e di energie per lavorare e combattere durante il pellegrinaggio terreno. 27
Per alimentare la vita divina è necessario il Corpo e il Sangue del Buon Gesù, la sua Anima e la sua Divinità
che ci trasforma in altrettanti Cristi, comunicandoci il suo modo di essere, i suoi affetti, le sue virtù e
specialmente il suo amore a Dio e al prossimo. Infine, la Comunione è immedesimazione in Cristo da cui
s’impara ad imitare il divino Maestro, a dimenticare, a perdonare, ad amare i nemici. 28
Proponiamo fermamente di non lasciare mai la Santa Comunione. Se abbiamo avuto la sventura di
perdere la vita della grazia col peccato mortale, ricorriamo subito al sacramento della Penitenza che
laverà le nostre colpe con il preziosissimo Sangue del Buon Gesù, la cui virtù ci viene applicata con
l’assoluzione, purché sinceramente pentiti e risoluti a non peccare più. 9″
Chiedo al Buon Gesù che i figli e le figlie facciano il proposito fermo di non negare a Dio, con la sua grazia,
nulla di quanto chiede loro, di non porre alcun ostacolo alla sua azione soprannaturale e di collaborare con
Lui con tutte le forze.
Pregate tutti perché questa vostra madre sia il parafulmine delle sue due amate Congregazioni e giunga a
dare al buon Gesù quanto le chiede; perché la Congregazione dei Figli si consolidi sempre di più mediante i
miei dolori, le angustie e le croci, così com’è avvenuto con quella delle figlie. 30

LA GERARCHIA DELLE VIRTU’
Mi è stato chiesto se c’è una gerarchia anche tra le virtù. Credevo che sapeste che le virtù teologali sono più
perfette di quelle morali e per questo gli atti di fede, di speranza e soprattutto di carità sono più meritori di
quelli di prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. (Virtù cardinali) Queste ultime virtù possono,
secondo l’intenzione, convertirsi in atti di amore e partecipare così al valore spirituale della carità. Anche gli
atti di pietà che si riferiscono direttamente alla gloria di Dio sono più perfetti poiché hanno per norma e fine
la nostra santificazione. 31
In alcune azioni la quantità può influire sul merito; così per es. a parità di circostanze, una elemosina di
10.000 lire sarà più meritoria di una di mille; tuttavia l’obolo di chi si priva del necessario, moralmente vale
molto di più della ricca offerta di chi si priva del superfluo. Anche la loro durata aumenta il merito.
Soffrire due o tre ore vale più che soffrire un’ora solo; la maggiore durata infatti esige uno sforzo maggiore e
un più grande amore. 32
Le difficoltà che l’azione incontra sono nulla in se stesse, ma hanno valore in quanto richiedono più
amore a Dio e sforzi energici compiuti solo per Lui. 33
Pertanto vincere una tentazione violenta è più meritorio che vincerne una lieve. Per chi ha un carattere
autoritario e superbo praticare l’umiltà è più difficile e meritorio che per una persona umile. Non pensiamo
però che la facilità acquisita mediante la ripetizione di tanti atti di virtù ne diminuisca il merito. Se ce ne
serviamo per perseverare nello sforzo soprannaturale ed accrescerlo, favorisce l’intensità e il fervore
dell’azione e quindi aumenta anche il merito. Come un buon operaio, quando è esperto nel lavoro, guadagna
tempo, materiale e forze e rende di più con minore fatica, così il religioso, unito al suo Dio, conosce meglio
il suo dovere paterno verso i bisognosi, volentieri soffre per il prossimo ed è sempre pronto a riparare le
offese fatte al suo Dio. Aiutato da Lui, sa usare meglio i mezzi per la propria santificazione, risparmia tempo
e acquista più meriti senza sforzi inutili e con minor lavoro. 34
Chiedo al buon Gesù che illumini i figli e le figlie con la luce della fede perché siano generosi con Lui e
avvertano nel loro intimo il vuoto che solo può essere riempito da Dio. Pregate tutti perché questa vostra
madre compia sempre la volontà di Dio. 35

LA GRAZIA
La grazia è un aiuto soprannaturale transitorio che Dio ci dona per illuminare l’ intelletto e dare alla
volontà la forza per compiere atti soprannaturali. Essa opera direttamente sulle nostre facoltà spirituali,
intelligenza e volontà, non solo per elevarle allo stato soprannaturale ma anche per tenerle in esercizio e far
loro produrre atti di virtù. 36
Qualcuno mi chiede se la grazia attuale è necessaria per gli atti soprannaturali. Sì, essa è necessaria per ogni
atto soprannaturale perché deve esserci proporzione tra causa ed effetto; così nella conversione, ossia nel
passaggio dal peccato mortale alla grazia, abbiamo bisogno della grazia soprannaturale per gli atti di fede,
speranza, penitenza ed amore; così pure per iniziare un cammino di fede e per il semplice desiderio di
crescere, primo passo della nostra conversione. 37
Inoltre, con la grazia attuale, persevereremo nel bene per tutta la vita fino alla morte. Per questo è necessario
vincere le tentazioni che assalgono anche le anime giuste e che spesso sono così forti da non poterle vincere
senza l’aiuto di Dio. Per questo motivo il buon Gesù, nell’ultima Cena, raccomandò con tanta insistenza ai
suoi Apostoli di vigilare e pregare per non cedere alle tentazioni, e di non confidare in se stessi, ma
nella sua grazia. 38
Fa’, Gesù mio, che i figli e le figlie vivano sempre uniti a Te e la loro perfezione consista nel possedere Te
con l’amore, la sofferenza e una continua preghiera. Pregate tutti perché questa vostra madre acquisti lo
spirito di preghiera e possa dare al buon Gesù quanto le chiede. 39

ASPIRAZIONE ALLE COSE ETERNE
Cerchiamo di non fissare la nostra attenzione sulle cose periture, poiché ci debbono interessare solo quelle
eterne. Tutti gli avvenimenti della vita ci debbono preoccupare solo in quanto possono procurare il bene del
prossimo e la gloria di Dio. Per l’amore disordinato ai beni di questa terra ricordiamo che le ricchezze non
sono un fine, ma un mezzo che la divina Provvidenza ci dona per le nostre esigenze e quelle dei poveri
affidatici. Dio continua ad essere il padrone assoluto di tutti i beni; noi siamo unicamente gli amministratori
che dovranno rendere conto dell’uso che ne fanno. In tal modo ci sarà più facile distaccare il cuore dai beni
terreni per elevarlo a Dio. 40
La nostra maggiore preoccupazione sia di cercare in tutto la gloria di Dio. 41
Per essere perfetti è necessario distaccare il cuore dalle ricchezze e dalle cose superflue per volare verso Dio.
42
Fuggiamo il lusso e il benessere e mai desideriamo cose inutili. Non diamo occasione al mondo di affermare
con verità che la fede influisce pochissimo sulla vita morale vedendo persone consacrate schiave dell’amore
ai piaceri, al lusso e al benessere. 44
Consideriamo il mondo quale nemico del buon Gesù e combattiamolo da forti ricordando che se vogliamo
essere amati dal mondo, saremo nemici di Dio.
Diamo buon esempio nel comportamento; nel parlare manifestiamo semplicità, carità e mansuetudine. In una
parola, manifestiamo tensione alla santità. 46
Al buon Gesù chiedo per i figli, le figlie e per me la grazia di vivere sempre uniti a Lui; la nostra perfezione
consista nel possederlo per mezzo dell’amore e della sofferenza e in ogni momento possiamo dire con
verità di non avere più volontà. Pregate tutti perché questa vostra madre compia in ogni momento e a
qualunque costo la volontà di Dio. 47

LA PREGHIERA
Il desiderio della perfezione è basato sulla conoscenza delle cose soprannaturali, nasce e si sviluppa
con la preghiera, la meditazione, la conoscenza di Dio e di noi stessi. 48
La perfezione consiste nell’unione dell’anima con Dio. La conoscenza di Dio ci conduce direttamente
all’amore e la conoscenza di noi stessi ci farà apprezzare nella giusta misura quello che Dio ci ha dato e ci
solleciterà alla gratitudine. La considerazione delle nostre miserie e debolezze susciterà il giusto disprezzo di
noi stessi causa della vera umiltà e dell’amore, perchè la vera unione con Dio si realizza nel vuoto di se
stessi. 49
Facciamo attenzione alle piccole cose, perché la fedeltà nel poco è garanzia di fedeltà nel molto.Desiderare
la perfezione e rimandarne l’attuazione, volersi santificare nelle grandi circostanze senza curarsi di quelle che
ci sembrano di poco o nessun conto, sono due illusioni disastrose. 51
Aspirare ad un alto grado di santità e non utilizzare i mezzi necessari è un errore; rischiamo di crederci
perfetti solo perché sogniamo di esserlo; possiamo insuperbirci e può accadere che ci fermiamo e
retrocediamo. 52
Fa’, Gesù mio, che io, i figli e le figlie, teniamo sempre presente che non ti possiamo amare senza prima
conoscerti e che quanto meglio ti conosciamo tanto più ti ameremo. 53
Aiutaci, Gesù mio, affinché in noi arda il desiderio di amare Dio con tutte le forze. Per il grande amore con
cui Dio ci ha amato da tutta l’eternità merita di essere amato sopra ogni cosa. 54
Figli miei, sforziamoci di amare sempre più Dio che per noi è tutto e non desideriamo né cerchiamo altro
fuori di Lui. Amiamolo perché Egli ci ha amato e ci ama. 55
Pregate tutti perché io possa vivere immersa nel dolore e morire consumata dal fuoco dell’amore. 56

ASPIRARE ALLA SANTITA’
Quanto è importante alimentare in noi vivi desideri di progredire nella perfezione e non ridurre l’aspirazione
alla santità. Dobbiamo essere persuasi che se ci sforziamo, con la grazia del buon Gesù, gradatamente
potremo raggiungere ciò che hanno ottenuto tanti santi; essi, decisi, cominciarono a lavorare e così poco a
poco sono arrivati alla perfezione. Devo dirvi che non si può spiegare quanto faccia correre nel cammino
della perfezione tendere a grandi ideali. 57
Spezziamo una buona volta i legami che ci frenano nello slancio verso la perfezione, doniamoci
interamente a Dio e correremo sereni nella via della santità. 58
Sapete bene che l’alimento dell’anima non giova se non a chi ha fame e sete di Dio. Egli colma dei suoi beni
gli affamati, mentre è molto parco con coloro che non li desiderano. Così accade con la forza del desiderio:
infatti desiderare la perfezione è già tendere ad essa e questo è già iniziare a realizzarla. Ugualmente,
desiderare di amare Dio è già amarlo; Egli infatti vede il cuore e conosce tutte le nostre intenzioni. 59
Inoltre, nell’ordine soprannaturale il desiderio è una preghiera, una elevazione dell’anima a Dio. Il buon
Gesù si compiace di ascoltare le nostre suppliche, soprattutto quando si riferiscono alla nostra santificazione,
ciò che Egli desidera maggiormente. 60
Chiedo al buon Gesù per tutti i figli e le figlie quell’amore forte che unisce l’anima a Lui, la spoglia delle
cose inutili e le infonde una sete ardente di glorificare Dio. 61
Pregate tutti perché questa vostra madre compia sempre la volontà del buon Gesù e, con il suo aiuto, gli dia
quanto le chiede, anche se le costa molto, non lo capisce e non le è chiaro. 62

CERCARE LA GLORIA NELLE CREATURE
Stiamo molto attente perché la natura, sempre presa dalla ricerca di se stessa, non ci porti alla presunzione,
inizio di ogni peccato, e a desiderare la gloria degli uomini con la quale riceviamo la nostra
ricompensa, senza considerare che siamo niente e che se abbiamo qualcosa di buono è di Dio. 63
Non vantatevi mai, perché quanto vi attribuite lo rubate a Dio che è l’Autore delle vostre opere buone
e vi mettete al suo posto. Mai pensate,come un orgoglioso superbo: “Non servirò”, perché se non servite la
giustizia sarete schiave del peccato e figlie della morte, piuttosto che EAM. 64
Vi prego, non opponete resistenza ai saggi e paterni consigli dei Superiori; ricevete senza stizza le loro
materne correzioni, se veramente desiderate lottare contro il mondo, uno dei nostri nemici spirituali. 65
Gesù mio, allontana da me, dai figli e dalle figlie ogni compromesso con il mondo, sempre pronto a
muoverci guerra. Figli miei, manteniamoci saldi su questo punto e promettiamo fermamente di santificarci a
qualunque costo, sicuri che il buon Gesù ci aiuterà in una impresa così ardua. Egli stesso camminerà sempre
avanti a noi come l’amico più fedele e generoso. Pregate tutti perché il buon Gesù mi conceda la grazia che il
mio cuore arda sempre nel suo amore, dato che oggi, con l’anima invasa dal dolore, non so dirgli nulla. 66

LA SUPERBIA
La superbia quale rovina causa nell’anima! Essa è una perversione che porta l’uomo a considerarsi come
Dio. Trasportato da un eccessivo amor proprio, egli dimentica che Dio è il suo principio e il suo fine ultimo.
La persona superba, sopravvalutando se stessa, ritiene come proprie le sue buone qualità, vere o false che
siano, e non le attribuisce a Dio; da qui lo spirito di indipendenza e di autonomia che la spinge a
sottrarsi all’autorità di Dio e dei suoi rappresentanti.67
Poi l’egoismo la spinge a ricercare se stessa, come ultimo fine, e la compiacenza si gonfia dei buoni
risultati, come se non fosse Dio l’autore di ogni bene. Si compiace delle buone opere come se queste non
fossero prima e soprattutto effetto dell’azione divina in noi. 68
Esagerare le doti personali, attribuirsi ciò che non si possiede, anteporsi agli altri e arrivare, come il fariseo, a
disprezzare i fratelli sono caratteristiche proprie della superbia. (Iattanza = Ostentazione di presunta
superiorità, di arrogante e sprezzante sicurezza di sé: …”
Alla superbia si unisce la vanità, che ci rende eccessivamente preoccupati della buona stima degli altri, della
loro approvazione e delle loro lodi. E ci induce a cercare la vana gloria. 70
Che triste vedere anime consacrate che si curano molto più della stima degli uomini che della stessa virtù! Si
preoccupano più di un errore pubblico che di un peccato segreto che le trascinerà nell’abisso. Povere anime,
non tarderanno infatti ad essere assediate dalla iattanza che le farà parlare solo di sé e delle loro opere buone.
Entrerà in esse anche l’ostentazione che le ecciterà ad attirare su di sé l’attenzione e le lodi ingiuste e false
degli altri; infine l’ipocrisia che le spingerà a fingere virtù che non possiedono e che mai si sono preoccupate
di acquistare. 71
Fuggiamo la superbia peggiore nemico della perfezione, poiché sottrae la gloria a Dio e ci priva di molte
grazie e meriti. Dio, infatti, non può essere complice della superbia, fonte di innumerevoli peccati. 72
Al buon Gesù chiedo di concedere a me, ai figli e alle figlie, la grazia di confessare in ogni momento che Dio
è l’autore di ogni bene e che, essendo Egli il primo movente di tutti i nostri atti ne sia anche il fine ultimo.
73
Fa’, Gesù mio, che la conoscenza di noi stessi ci porti a riconoscere la necessità di Dio per la nostra anima e
che Egli sia sempre per noi tutto e l’unico nostro bene. Pregate perché in questa vostra madre risplenda
sempre l’amore a Dio, la sua carità, e l’amore al sacrificio. 74

IL DEMONIO
Il demonio non può mai operare direttamente sulle nostre facoltà superiori: intelligenza e volontà.
Queste il Signore le ha riservate per sé, come suo santuario; Egli solo quindi può entrare fino in fondo all’
anima e muovere la volontà senza usarci violenza. 75
Il tentatore può operare direttamente sul corpo, sui sensi esterni e interni, specialmente sulla memoria
e l’immaginazione, e siccome le passioni hanno la loro sede nell’appetito sensitivo, il demonio può operare
indirettamente sulla nostra volontà quando, con il nostro consenso, la stimola mediante i diversi impulsi della
sensualità. Ma la volontà resta sempre libera di acconsentire o respingere gli stimoli della passione. Del
resto anche se il potere del demonio si estende sul nostro corpo e sulle sue facoltà, non dobbiamo temere
perché tale potere è limitato da Dio che non gli permette di tentarci e tormentarci al di sopra delle nostre
forze. Così, se confidiamo umilmente in Dio, siamo sicuri della vittoria.76
Non crediamo che tutte le tentazioni che ci assalgono siano opera del demonio. Infatti la concupiscenza
eccitata da imprudenze passate o presenti basta a provocare la reazione di molte di esse. Neppure
possiamo affermare che il demonio non può in alcun modo influire su di noi, perché l’odio che nutre contro
gli uomini, e specialmente contro le anime consacrate e la bramosia di renderci suoi schiavi, ci indicano con
chiarezza il suo influsso. 77
Abbiamo però a disposizione efficacissimi rimedi contro le tentazioni: la preghiera umile e fiduciosa;
l’umiliarsi davanti a Dio e confessare che siamo incapaci di vincere senza il suo aiuto; persuasi che Dio
non ci lascia soli se non lo abbandoniamo e che come Padre buono, ci sta sempre vicino per prodigarci il suo
aiuto se glielo chiediamo. 78
È bene non temere il tentatore, perché non può farci nulla se Dio non glielo permette. Il demonio si trova
senza forze a meno che non trovi anime vili e a lui arrese, infatti subisce una durissima umiliazione se si
vede disprezzato da esseri a lui inferiori. 9″
Diamo a Dio ciò che ci chiede, cioè la gloria che Egli desidera. Ciò lo realizzeremo facilmente se ci
sforziamo di incarnare gli insegnamenti del buon Gesù che visse obbedendo alla SS. Madre e a San Giuseppe
per insegnarci la sottomissione e l’obbedienza ai superiori. Tale sottomissione è molto necessaria per
camminare nella perfezione. 80
Fa’, Gesù mio, che i figli e le figlie sperimentino il vuoto e il nulla delle cose umane, e manifestati a loro
come il Bene supremo. Attirali a te, Gesù mio, e dà alla loro volontà la forza e la costanza di cui hanno
bisogno per non volere né desiderare altro fuori di Te. Fa’ che giammai ti neghino quanto chiedi loro. 81
Pregate tutti perché questa vostra madre ami continuamente il dolore, trovi la propria gloria nella
persecuzione, cerchi l’abnegazione e cammini sempre dietro alla croce. 82